Il gas metano, presente ormai in tantissime abitazioni private, è utilizzato per cucinare o scaldare l’acqua e, tra i combustibili fossili, è quello che inquina di meno, poiché giunge all’utente direttamente dal pozzo di estrazione, senza subire nessuna particolare trasformazione.

Il gas GPL, invece, o Petrolio Liquefatto, è un elemento composto principalmente da propano e butano. Atossico e indolore, il GPL viene appositamente odorizzato con sostanze che facilitano il cliente a rilevarne un’eventuale presenza nell’aria. Il GPL, inoltre, è caratterizzato da un elevato potere calorifico, in quanto supera il carbone, il gasolio e la legna.

L’impianto a gas, prima di essere installato, deve subire una prova di tenuta, il cui obiettivo è quello di verificare l’assenza di dispersioni di gas nell’ambiente. La più comune verifica effettuata segue la norma UNI 7129 e prevede l’installazione, sotto l’impianto, di un rubinetto dotato di presa di pressione, alla quale collegarsi e da tenere in pressione di 100 mbar per almeno 15 minuti consecutivi.