IMPLANTOLOGIA E TAC CONE BEAM



Lo studio dentistico del Dott. Serlini si occupa in modo particolare di chirurgia implantare, con progettazione e fissazione di protesi fisse e mobili, di radiografie panoramiche digitali e di tomografie computerizzate con tecnologia cone beam.


Presso lo studio del Dott. Serlini ogni paziente troverà un personale medico esperto e pronto a individuare e risolvere ogni tipo di disturbo e patologia, perseguendo l’eccellenza clinica in ciascun intervento e terapia eseguiti.



Implantologia



L’implantologia dentale è un insieme di tecniche chirurgiche volte a riabilitare le naturali funzioni in un paziente affetto da edentulismo (mancanza di denti) parziale o totale, attraverso impianti dentali metallici e non.


Questi impianti, inseriti chirurgicamente nell’osso della mandibola o della mascella, hanno lo scopo di consentire la connessione di protesi, fisse o mobili, atte a restituire al paziente la funzione masticatoria.


Al giorno d’oggi, la maggior parte degli impianti è realizzata in titanio.



Figura illustrativa Dott. Mauro Serlini

LA

CHIRURGIA IMPLANTARE


La chirurgia implantare si occupa delle emergenze chirurgiche, come le emorragie, gli ascessi ed i traumi, e delle procedure relative alle estrazioni complesse, alla rimozione di cisti mascellari, alle disinclusioni di tipo chirurgico-ortodontico ed alla rimozione delle neoformazioni dei processi alveolari.



Il ruolo della chirurgia implantare è di primaria importanza, in quanto supplisce al reintegro di elementi dentali mancanti nel paziente per la fissazione di protesi fisse e mobili.



Grazie alla chirurgia implantare, inoltre, in caso di tessuto osseo carente, è possibile ricorrere alla ricostruzione ed alla rigenerazione della parte trattata, impiegando materiali biocompatibili o autologhi, cioè appartenenti al paziente stesso, con notevoli potenzialità riparative.




Le

Protesi dentali



La protesi dentale, o dentaria, è un manufatto realizzato da un odontotecnico professionista, sfruttato per sostituire la dentatura originaria persa o compromessa.




L'

Efficacia




Ogni elemento protesico realizzato, per definirsi efficiente, deve rispondere a tutti e quattro i seguenti requisiti:

  • Funzionalità
  • Resistenza
  • Innocuità
  • Estetica


La funzionalità riguarda il recupero della masticazione corretta da parte del paziente e delle altre funzioni articolari, tra cui apertura e chiusura. La resistenza, invece, riguarda il carico masticatorio e l’usura dei liquidi presenti nella bocca, come la saliva.


Le protesi, inoltre, devono essere realizzate per mezzo di materiali che non siano in alcun modo tossici per il paziente e che non presentino angoli vivi che potrebbero risultare dannosi ai tessuti.


Infine, una protesi dentare deve essere il più simile possibile ai denti persi o danneggiati del paziente, in modo da non modificarne il profilo.

Una

Protesi fatta bene




La progettazione e la realizzazione di una protesi dentale è una vera e propria arte, che richiede all’odontotecnico competenze e abilità molto specifiche.


Il dentista che richiede la protesi prende un’impronta della bocca del paziente, verificandone l’articolazione, cioè il rapporto tra la gengiva superiore e quella inferiore.


In modello per la protesi, generalmente, è composto da una striscia di cera sulla quale l’odontotecnico appone i denti artificiali, fino a raggiungere un livello estetico ideale, che consenta di riprodurre la dentatura in maniera esatta e precisa.


Prima di realizzare la protesi reale, lo specialista effettua alcune prove, riducendo così a zero il margine di errore e confezionando un prodotto medico confortevole, igienico ed esteticamente perfetto.



Protesi

Fisse o Mobili


Le protesi dentarie possono essere sia fisse che mobili, a seconda delle esigenze del paziente, e la scelta di utilizzare il primo o il secondo tipo è dettata dalle condizioni nelle quali versa il soggetto.


La principale differenza tra le protesi fisse e mobili risiede nel fatto che le prime sono fissate alla bocca in modo definitivo, mentre le seconde, mobili, sono facilmente rimovibili anche dal paziente stesso.



Le

Protesi fisse


Le protesi fisse sono fissate nella bocca agli elementi pilastro, ovvero il dente in grado di sostenerle.


Figura illustrativa Dott. Mauro Serlini




Si distinguono in tre tipologie:



Di Ricostruzione: quando devono ricostruire da zero parti anatomiche


Di Sostituzione: quando sostituiscono i denti naturali


Di Fissazione: quando bloccano e distribuiscono le forze di masticazione




Le

Protesi mobili


Le protesi mobili, invece, rappresentano l’alternativa più tradizionale e sono utilizzate dai soggetti in età avanzata. Il paziente, in questo caso, ha la possibilità di rimuovere la protesi per eseguire le manovre di igiene quotidiana almeno una volta al giorno.


Le protesi mobili, a loro volta, possono essere sia parziali che totali.


La protesi parziale viene ancorata attraverso dei ganci ai denti naturali o ad elementi artificiali (impianti) ed è solitamente composta da una struttura metallica, dalla quale prende il nome di “scheletrato”.


La protesi totale, invece, viene impiantata in mancanza di denti o radici naturali e sostituisce una o entrambe le arcate dentarie, poggiando solamente sull’osso e sulla mucosa del paziente.





L’elemento protesico viene solitamente realizzato con uno dei tre seguenti materiali:


Resina: viene solitamente confezionata nei colori simili a quelli dei denti e può essere caratterizzata individualmente. Inoltre, è impiegata per i provvisori, cioè per le protesi impiantate in bocca per un periodo di tempo limitato.


Ceramica: oggi costituisce la scelta principale degli odontoiatri per i restauri proteici. Preparata in laboratorio, la protesi in ceramica vanta notevoli caratteristiche di estetica, durezza e trasparenza.


Composti: sono impiegati nelle riabilitazioni implantari in ragione della loro minor durezza ma uguale estetica rispetto alla ceramica

Figura illustrativa Dott. Mauro Serlini

Le

Radiografie panoramiche




La radiografia panoramica digitale (o ortopantomogramma) è una tecnica radiografica che consente di ottenere un’immagine dell’arcata dentale, dei denti, delle ossa e dei seni mascellari in un’unica pellicola.



L’esame, inoltre, consente al medico dentista di eseguire radiografie specifiche delle articolazioni temporo-mandibolari, ovvero quelle strutture con le quali la mandibola entra in articolazione con l’osso temporale, permettendoci di aprire e chiudere la bocca.



L’apparecchio (ortopantomografo) consiste di un braccio orizzontale rotante, che contiene la sorgente dei raggi X, e di un meccanismo di mozione della pellicola, posizionato all’estremità opposta.


Per ottenere la proiezione delle arcate, l’apparecchiatura ruota intorno alla testa del paziente mentre ruota anche la cassetta radiografica.

La

Tomografia computerizzata cone beam




La TAC computerizzata con tecnologia cone beam (CBCT) è un’innovativa tecnica di imaging biomedico, grazie alla quale è possibile ottenere un’immagine mediante i fasci di raggi X a forma di cono.


La CT cone beam è divenuta una tecnica sempre più importante e sfruttata nella pianificazione del trattamento e della diagnosi dell’implantologia, in particolare nell’implantologia computer assistita, un metodo che permette di progettare e inserire gli impianti con meno invasività per il paziente.



Durante una scansione con metodo cone beam, lo scanner ruota intorno alla testa del paziente, ottenendo fino a 600 diverse immagini. Il software, in seguito, raccoglie i dati producendo un volume composto da voxel delle immagini acquisite, che possono in seguito essere ricostruite con appositi programmi.