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Ortofrutta



PRODOTTI

PRIMAVERA ed ESTATE



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La selezione dei prodotti ortofrutticoli di Gala Fruit si basa principalmente sulla qualità e la stagionalità di questi, in modo da restituire al cliente finale alimenti gustosi e genuini.









LA NOSTRA VERDURA





Figura illustrativa Gala Fruit Srl

LA SCAROLA





Le insalate comunemente denominate Riccia e Scarola sono due varietà della medesima pianta: l’Indivia, il cui nome scientifico è Cichorium endivia (della stessa famiglia di cicorino, radicchio, pan di zucchero e trevigiana).




Le piante a foglia riccia sono consumate esclusivamente come insalate, mentre le latifolie (come la scarola) si consumano anche cotte, secondo una varietà di ricette appartenenti alla tradizione culinaria soprattutto dell’Italia meridionale.


Per mantenere le foglie bianche, i cespi di Indivia vanno legati stretti, in modo che passi meno luce possibile.


È infatti il buio a determinare la scarsità di clorofilla, che rende le foglie chiare e particolarmente tenere.


LA CIPOLLA DI TROPEA





La Cipolla di Tropea è la varietà rossa dell’Allium Cepa, una pianta della famiglia delle Liliacee, coltivata esclusivamente nella zona della costa calabra che va da Briatico e Capo Vaticano, in provincia di Cosenza.




In questa zona, per le particolari qualità del terreno, la cipolla prende il caratteristico gusto dolce, che la rende prelibata e la distingue dalle altre varietà che hanno invece un sapore più amaro.


La storia della Cipolla di Tropea è antica e si perde nel tempo: esistono testimonianze che fosse coltivata in questa zona già 2000 anni fa.


Vengono commercializzati ed apprezzati molto anche i cipollotti, cioè i bulbi giovani di questa rinomata varietà.


A differenza di altre qualità di cipolla, la Rossa di Tropea è facilmente digeribile, fa bene alla circolazione ed ha proprietà calmanti.

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IL FINOCCHIO





Il Finocchio è una pianta erbacea delle Ombrellifere, caratterizzata da grosse guaine di piccioli bianche, che ne costituiscono la parte commestibile.




Esistono due tipi di finocchio: il nostrano (tondo e piccino) e il grosso (di maggiori dimensioni e ovale).


Tra i primi, sono noti il rotondo siciliano (o riccio) e il romanesco. Tra i secondi, invece, si conoscono il dolce di Firenze e il grosso di Bologna.


Il finocchio viene consumato prevalentemente crudo, come testimonia la letteratura sin dal ‘600, e le sue note proprietà digestive e decongestionanti sono tramandate sin d’allora.


Se vi offrissero finocchio crudo prima di una degustazione di vini, state allerta: il sapore del finocchio, infatti, disorienta le papille gustative e “ogni cattivo vino fa parer buono”.


GLI ASPARAGI





L’Asparago è un’erba perenne delle Liliacee, caratterizzata da un rizoma (il germoglio sotterraneo perenne) grigio chiaro, dal quale crescono i noti turioni (i fusti che si mangiano) di forma cilindrica, carnosi, bianchi in fondo e bianco/verde/viola nella parte superiore.




L’asparago ha piccole foglie sottili a ciuffi (i cladodi), fiori di colore giallo verdognolo e bacche rosse.


Allo stato spontaneo, l’asparago prende il nome di asparago selvatico, tuttavia le testimonianze della sua coltivazione si perdono nell’antichità.


Già in epoca romana l’asparago costituiva cibo prelibato e “da ricchi”: i più fortunati e abbienti, infatti, potevano assaporare quello coltivato, più grosso e carnoso, mentre per tutti gli altri l’unica possibilità era la raccolta di quello spontaneo (non disdegnato neanche dai ricchi, specie se raccolto in montagna).


L’asparago appartiene alla stessa famiglia di aglio e cipolla e condivide con essi le proprietà diuretiche.

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IL FUNGO PORCINO



Il fungo è un vegetale del tutto peculiare, appartenente alla famiglia delle Eumicetofite.




Il Porcino appartiene alla famiglia delle Boletacee, presenta piccolissimi tubicini nella parte inferiore della cappella, che la fanno sembrare una spugna, ed ha un cappello che si stacca facilmente dal gambo.




Il consumo dei funghi è accreditato fin dall’antichità, con le tragiche conseguenze di cui si può immaginare, dal momento che, se ogni specie conserva un livello seppur minimo di tossicità, moltissime specie sono addirittura letali.


Il porcino cresce spontaneo in molte zone d’Italia e all’estero: quello che cresce nei boschi di castagno ha un caratteristico colore bruno rossastro, quello che cresce nei boschi di faggio e abete è invece più chiaro. Prelibato il porcino di quercia, seppur quasi estinto, come le querce stesse.


Nell’antichità si credeva che cuocere i funghi insieme a piccioli di pera, mollica di pane, aglio e aceto, proteggesse dagli effetti venefici del fungo stesso.


Queste credenze erano del tutto infondate, naturalmente, ma testimoniano l’ostinazione appassionata che nei secoli ha spinto a consumare funghi, nonostante i pericoli ben noti.





LA NOSTRA FRUTTA




Figura illustrativa Gala Fruit Srl
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LE BANANE





La Banana è il frutto di una pianta, il banano, della famiglia delle Musacee, con lunghi pseudofusti (fino a 6-7 m) e foglie ampie e lunghissime (fino a 3 m), che spesso appaiono sfrangiate a causa della facilità con cui vengono lacerate dal vento.




I frutti si sviluppano a partire da un cuore, in una massa pendente che prende il nome di “casco” e che può comprendere fino a 20 frutti per fila.


Un casco di banane può arrivare a pesare fino a 30-40 kg.


La banana è originaria dell’Africa e fu importata dai colonizzatori spagnoli in America latina, dove si è adattata molto bene al clima.


La banana è un frutto molto nutriente che contiene carboidrati, grassi, sali minerali e molta fibra ed è considerato il frutto ricco di potassio per antonomasia.


LE FRAGOLE





La Fragola è una pianta erbacea delle Rosacee, con stoloni sottili, foglie composte e falso frutto tondo o allungato di colore rossastro, punteggiato di peli e polposo. Spontanea in Italia come in altri Paesi, è nota sin dai tempi antichi e raccolta e consumata come frutto.




Le specie coltivate non sono che varietà selezionate della fragola di bosco: le più note sono la nostrana rossella (colore rosso intenso), la tedesca regina, l’olandese gorella (a cuore) e le americane belrubi (allungata) e pocahontas (tonda).


Nell’antichità non veniva raccolto e consumato il solo frutto rosso, ma anche lo stolone (cioè il “gambo” del fiore).


La fragola è un falso frutto perché il vero frutto non è la polpa sugosa, bensì sono i semini croccanti sulla superficie (gli acheni).

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L'ANANAS





L’Ananas Sativus è il frutto di una pianta cespugliosa delle Bromeliacee, dalla caratteristica forma che ricorda una grossa pigna. In realtà, si tratta di una serie di frutti inglobati e fusi fra loro, di cui all’esterno restano visibili le sole brattee.




L’Ananas fu importato dall’America e inizialmente coltivato in serra anche in Europa. Essendo questa pratica troppo costosa, tuttavia, fu presto abbandonata in favore dell’importazione.


In tempi recenti l’ananas ha goduto di un grande successo anche in virtù del fatto che, a fronte di un gusto molto dolce, contiene pochissime calorie ed è ricco di una sostanza chiamata bromelina, un enzima che accelera il metabolismo.


Una pianta di Ananas fa un frutto ogni 18 mesi.


LA MELA





La mela è il frutto del Malus communis, un albero appartenente alla famiglia delle Rosacee, con foglie picciolate e frutti più o meno tondi che variano dal giallo, al verde, al rosso e dalla polpa dura e croccante oppure farinosa, a seconda della varietà.




Le mele maturano tra fine agosto e metà ottobre, a seconda della varietà, e vengono poi conservate a lungo in celle dall’atmosfera controllata, per poter essere immesse sul mercato gradualmente e per tutto il corso dell’anno.


La mela è il frutto più destagionalizzato, a causa delle sue caratteristiche che le consentono di avere un’ottima tenuta nei mesi.


Come la pera, la mela cotogna e la nespola, anche la mela è un falso frutto, in cui la parte polposa è in realtà l’infruttescenza e il vero frutto è rappresentato dal torsolo.