categoria azienda Gala Fruit Srl
logo Gala Fruit Srl
Gala Fruit Srl
Ortofrutta



PRODOTTI

AUTUNNO e INVERNO



Icona Servizio
Icona Servizio





Nell’altra metà dell’anno, circa da settembre ad aprile, Gala Fruit distribuisce tutti i prodotti di frutta e verdura più tipici di questa stagione.









LA NOSTRA VERDURA




Figura illustrativa Gala Fruit Srl
Figura illustrativa Gala Fruit Srl

IL CAVOLO ROMANESCO





Alla famiglia del cavolo, la Brassica Oleracea, pianta erbacea delle Crucifere, sono riconducibili una gran varietà di ortaggi, tutti derivanti dalla varietà spontanea autoctona nella regione mediterranea.

  • Brassica Acephala, o cavoli a foglia, usata come foraggio per animali, ad eccezione del cavolo nero di toscana, con cui si fanno ottime zuppe e non solo
  • Brassica Botrytis, dalla grossa infiorescenza carnosa globosa o appuntita, o del Cavolfiore e Cavolo Romanesco
  • Brassica Capitata, con testa molto chiusa e compatta, di colori dal verde chiaro al violaceo, o cavolo cappuccio
  • Brassica Cauliflora, con peduncoli floreali poco serrati e raccolti in sommità ad ombrello, o broccoli
  • Brassica Gemmifera, formata da numerose gemme, o cavoletto di Bruxelles
  • Brassica Sabauda, con foglie increspate e raccolte strettamente a formare una testa, o verza




I cavoli, come tutte le Crucifere, sono degli “spazzini” del terreno: hanno infatti la caratteristica di assorbire e trattenere nei propri tessuti le sostanze inquinanti, come i metalli pesanti contenuti nel suolo, esercitando un’azione depurante.


È molto importante, per questo motivo, che vengano coltivati a scopo alimentare in terreni che non siano inquinati.


IL PEPERONE DOLCE





Il Peperone è una pianta erbacea della famiglia delle Solanacee, a foglie picciolate, fiori bianchi e frutto a bacca, cavo all’interno, salvo che per i semi.



Sembra essere originario del Brasile e sicuramente venne importato in Europa dopo la scoperta delle Americhe.


I peperoni si distinguono fra dolci e piccanti: questi ultimi appartengono alla famiglia dei frutescens e vengono usati prevalentemente come condimento.


Fra i dolci, invece, distinguiamo almeno quattro categorie, in base alla forma: il quadrato, il cuore di bue, il popone e quello a corno (fra cui il verde di Napoli o friarello).


I peperoni stentarono ad introdursi nella cucina italiana, perché considerati cibo “volgare”.


Fra le prime qualità ad avere fortuna in cucina fu il peperone dolce verde a corno, consumato a Napoli fritto, salato o alla brace: ancora oggi conserva, in Campania, il nome di friarello (puparuolo friarello, dal napoletano frijere = friggere, da non confondere con il friariello, il broccolo invernale o cima di rapa).


Nel resto d’Italia è noto anche come friggitello.

Figura illustrativa Gala Fruit Srl
Figura illustrativa Gala Fruit Srl

LE MELANZANE





La Melanzana è una pianta erbacea della famiglia delle Solanacee, con foglie grandi e allungate, grossi fiori nelle tonalità del viola (ma anche bianchi) e frutti violacei (bacche) la cui forma varia dal tondo al piriforme, fino all’ovale/allungato.




La pianta, originaria dell’India, fu portata in Europa con le invasioni saracene del IV secolo, ma cominciò a godere di qualche successo in cucina solo al partire dal Rinascimento, introducendosi nella tradizione meridionale in una miriade di ricette.


Il botanico Mattioli, nel XVI secolo, in uno dei suoi trattati, faceva riferimento alle proprietà afrodisiache della melanzana. Scriveva: “Usasi in Italia di mangiare questi frutti per provocare la lussuria…”


In inglese americano la melanzana è nota come eggplant, cioè “pianta delle uova”, perché alcune varietà, coltivate nel ‘700, avevano un colore bianco giallognolo ed una forma che ricordava quella delle uova d’oca.


IL PEPERONCINO





Il peperoncino è il frutto di un cespuglio perenne, il Capsicum Annuum.




La piccantezza, che varia a seconda delle specie e dei frutti, è determinata da sostanze chiamate capsaicinoidi, che attivano alcuni termoreattori presenti nella bocca e nello stomaco, inviando al cervello una sensazione di “calore”.


Il peperoncino, con fiori a corolla bianchi e frutti di colori dal verde, al viola, al rosso intenso, può avere forme e dimensioni tra le più disparate, che vanno dal tondo al corno lungo (il classico “cornetto napoletano”).


Il peperoncino è originario delle Americhe, dove veniva consumato sin dall’antichità, come testimonia l’archeologia. Importato in Europa da Cristoforo Colombo, fu chiamato Peperoncino per la somiglianza, nel gusto, con il pepe.





LA NOSTRA FRUTTA




Figura illustrativa Gala Fruit Srl

LE CASTAGNE



La Castagna è il frutto della Castanea Sativa, un albero appartenente alla famiglia delle Fagacee, tipico della collina mediterranea.




Quello che consumiamo della castagna è il seme: il frutto è costituito, in realtà, dal riccio spinoso.




Esistono numerosissime specie di castagne, solo in Italia se ne contano più di trecento, che vengono comunemente divise in due gruppi: i marroni e le castagne domestiche.


La castagna è considerata originaria della Grecia e importata in Italia in epoca romana: tuttavia, la tesi sarebbe contraddetta dal fatto che, essendo pianta selvatica, non avrebbe avuto bisogno di importazione.


Sicuramente esistono testimonianze del consumo di castagne, anche ridotte in farina, fin dai tempi antichi.


In epoca romana erano considerate “cibo da pastori”, anche se il loro consumo era in realtà molto diffuso in ogni strato sociale.


IL KIWI





L’Actinidia Chinensis, il Kiwi, è una liana rampicante che può raggiungere i 10 metri di altezza: in natura si ancora ad alberi o rupi attraverso il fusto che, nella parte terminale, si avvolge alla maniera dei fagioli.




Le foglie sono a forma di cuore e caduche, i giovani getti (i piccioli delle foglie e dei fiori, così come la buccia dei frutti) sono bruni e pelosi, mentre i fiori sono bianco panna e pendenti.


Le bacche (i frutti edibili) sono di color marrone, cosparse di peluria ed hanno una polpa soda dolce-acidula di colore verde o giallo, con caratteristica ghiera di semi scuri attorno ad un asse centrale (detto columella) di colore bianco e di consistenza fibrosa.


Seppur originario della Cina, il Kiwi si è ben adattato al clima mediterraneo, al punto che attualmente l’Italia è uno dei massimi produttori al mondo di Kiwi.


Il nome Kiwi è dovuto alla diffusione ed alle selezioni praticate in Nuova Zelanda, tra le più diffuse e apprezzate. Il nome Kiwi-fruit fu conferito per caratterizzare questo frutto come tipico della Nuova Zelanda, di cui è originario anche l’uccello omonimo (senza alcuna base storico-scientifica, dunque del tutto arbitrariamente).

Figura illustrativa Gala Fruit Srl
Figura illustrativa Gala Fruit Srl

LE CLEMENTINE



La clementina è il frutto del Citrus Clementina, appartenente alla famiglia delle Rutacee e ritenuto un ibrido fra mandarino ed arancio: è infatti anche noto con il nome di mandarancio.




È un frutto (o bacca) ben tondo, dalla buccia spessa che si stacca facilmente e spicchi succosi e di colore arancio vivo.




L’albero è assai simile a quello del mandarino (Citrus Nobilis), se non per le foglie, leggermente più larghe e grandi, sempreverdi e dai fiori bianchi e profumati.


Essendo molto sensibile agli sbalzi climatici, la clementina fruttifica lentamente e irregolarmente.


Il nome Celementina deriva dal cognome dello scopritore di questo ibrido, sull’identità del quale, tuttavia, esistono due teorie.

Secondo alcune fonti, l’incrocio sarebbe stato creato casualmente da Padre Clément Rodier, del convento di Missergin, presso Oran (Algeria). Altre fonti, invece, lo vogliono creato volontariamente da un certo Pierre Clément, pure sacerdote, prima del 1940.


IL MELOGRANO





Il Melograno, o melagrana, (Punica Granatum) è il frutto di un alberello delle Punicacee, dai rami spinosi e i fiori di colore rosso vivo: viene spesso coltivato a fini ornamentali.




Il frutto, rosso e goloso, ha una buccia spessa, dura e coriacea, che contiene al suo interno semi gelatinosi e aciduli che sono la parte che comunemente si mangia e si utilizza in preparazioni, confetture e ricette.


Il melograno è ritenuto originario dell’Asia, ma è coltivato in Italia già dal III secolo avanti Cristo.


Il melograno ha colpito l’immaginazione dell’uomo in molte culture. In particolare, è ritenuto simbolo di fecondità e quindi di fortuna: i motivi di questa credenza possono essere ricondotti sia al fatto che il melograno cresce anche in climi aridi e semidesertici, sia per i numerosissimi semi perlescenti e da colore e consistenza così affascinanti.

Figura illustrativa Gala Fruit Srl
Figura illustrativa Gala Fruit Srl

LE SUSINE





La Susina è il frutto (drupa) del Prunus Domestica, un albero della famiglia delle Rosacee, originario dell’Asia, che produce frutti chiamati prugne o susine.




Allo stato selvatico, l’albero può raggiungere considerevoli altezze e la chioma può espandersi molto in larghezza.


I fiori sono bianchi e i frutti, che esistono in una varietà di colori dal verde, al giallo, al rosso, al viola intenso, possono avere forma tonda o oblunga e misure che variano tra i 3 e i 9 cm di diametro.


La prugna è uno dei primi frutti coltivati dall’uomo: esistono resti di prugne risalenti al periodo Neolitico.


L' UVA





L’uva, più che un frutto, è un’infruttescenza, cioè un raggruppamento di frutti (acini/chicchi o, più propriamente, bacche) attorno ad un raspo.




La pianta che la origina è la Vitis Vinifera, della famiglia delle Vitacee, con rami flessibili, foglie palmate e fiori piccolissimi.


Le uve, sia bianche (in realtà dal giallo-verde al giallo-dorato) che nere (rosa, viola o violetto bluastro), si dividono in uve da tavola e da vino, nonostante tutte le uve da vino siano altrettanto commestibili e godibili come frutta da tavola.


La coltivazione dell’uva è testimoniata sin dalla preistoria e il suo consumo come frutta o sotto forma di conserve, confetture e dolci è pure antichissimo.


Pare che la vite fosse presente sulla terra assai prima dell’uomo e che l’uso della vinificazione trovi le sue radici nel Neolitico quando, in seguito alla fermentazione accidentale dell’uva conservata in alcuni rudimentali recipienti, fu “scoperto” il vino.

Figura illustrativa Gala Fruit Srl